Crisi economica, politica e parlamentare. Il Governo, con la decisione di Renzi di ritirare i suoi Ministri, ora è più debole e rischia…L’angoscia e lo sconcerto di Mattarella e il pressante invito al Premier a far presto e a non perdere più tempo


“Money.it”,  dopo la fiducia (o sfiducia ?) a Conte di Camera e Senato con voti risicatissimi, nel suo commento politico di questi giorni afferma che “…, nonostante il pieno supporto di Bruxelles, il Governo italiano – spiegano i giornalisti dell’agenzia di stampa USA – non è riuscito a stilare un Recovery Plan coerente che indirizzi i fondi europei nella giusta direzione, per rilanciare l’economia nazionale. Anzi esisterebbe solo una bozza…

Al contrario, secondo Bloomberg, la generosità di Bruxelles – continua Money – ha incoraggiato gli esecutivi che si sono succeduti negli ultimi anni a non affrontare le problematiche di lungo corso del Paese, tra una crisi di Governo e l’altra.

Ma la Stampa estera si rivela pessimista sul futuro del Paese

È molto difficile, oggi, essere ottimisti sul futuro del Paese” sottolinea infatti Bloomberg. Le incertezze, ovviamente, riguardano soprattutto il quadro politico: secondo l’agenzia di stampa statunitense il premier Conte tenterà ora di irrobustire la sua maggioranza, dopo la fiducia un po’ raffazzonata incassata al Senato nella giornata di ieri, mentre il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, proverà a convincere i suoi ex alleati sulla necessità di un rimpasto del Governo.

Improbabile, invece, l’ipotesi di un ritorno alle urne, salvo sorprese, ma la sostanza non cambia: secondo Bloomberg i partner europei continueranno a guardare con “sconcerto e disperazione” alle evoluzioni sul fronte politico italiano”

 

Quello che più risalta è però l’attendismo esagerato del Premier Conte che perde troppo tempo con l’Ue e il Presidente Mattarella che lo sollecitano di continuo a far presto e a fornire un quadro di maggiore stabilità politica costituendo un gruppo di “responsabili affidabili” che possano consentirgli di andare avanti e di non tirare a campare come ha fatto sinora

Il Presidente della Repubblica gli sta concedendo tempo per dargli la possibilità di ricomporre i cocci che via via si vanno accumulando per colmare la crisi ma i “volenterosi responsabili” ovviamente chiedono spazi (ministeri e sotto-cariche) per contribuire a tirare la barca all’asciutto e preservarla dai flutti che appaiono sempre più agitati e in movimento.

Mattarella però appare sconcertato e preoccupato in questa fase alquanto mutevole e ricca di colpi di scena con cambi di casacca e passaggi, in atto insufficienti, nel gruppo dei cosiddetti costruttori.

Certo sul problema del Recovery fund i Paesi dell’Ue hanno trovato l’accordo di massima per il  budget  e la sua ripartizione tra i 27 Stati dell’Unione ma l’Italia ancora arranca per il Recoveri Plan, cioè per il dettagliato programma richiesto per gli investimenti, i piani, le riforme relativi al rilancio concreto dell’economia del Paese. Esiste solo una bozza poco dettagliata ed esaustiva. E l’Ue vuole di più.

Bozza di massima tra l’altro non condivise da tutti e, anzi contestatissime da Renzi che considera gli investimenti troppo sperequativi e sbilanciati. Lo stesso Renzi ha chiesto aggiustamenti produttivi e le parti destinate ai budget che non vanno sono i circa 120 miliardi stanziati per l’economia Green e la digitalizzazione del Paese, spese che col rilancio non vanno molto d’accordo perché esageratamente dispersive in progetti reali che ancora non si vedono e che non quantificano i ritorni economi e di sviluppo della nostra economia.

Insomma, ce n’è d’avanzo per sollevare i dubbi amletici dell’opposizione (più d’uno) e dello stesso Presidente della Repubblica che appare turbato dalla complessiva situazione che sta vivendo il Paese: situazione veramente drammatica dalla quale l’Italia dovrà necessariamente uscire. Aspettiamo gli eventi in un Paese tormentato, oltre che dalla pandemia, dalla crisi delle restrizioni imposte agli italiani che non riescono più da circa 1 anno a lavorare liberamente in settori come la ristorazione, bar, turismo, spettacolo e altri comparti. Restrizioni che stanno creando danni notevoli e aumenti della disoccupazione con imprese che chiudono definitivamente e altre che si barcamenano con grossissime difficoltà al riadattamento. Col rischio di proteste e rivolte sociali che potrebbero sfociare in ribellioni vere e proprie.

 

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